Dall'Italia

Le Sedie che hanno fatto la Storia del Made in Italy

La sedia è da sempre per i designer un oggetto di sfida legato all’innovazione.
E’ un elemento di arredo utilizzato per l’appunto per sedersi, ma spesso diventa opera d’arte espressione di un’epoca, di esigenze e di nuovi materiali. Un oggetto di sfida che presuppone molti vincoli attorno ai quali si crea un progetto significativo.

Dal dopoguerra a oggi, tantissimi sono stati i designer che si sono alternati alla progettazione più o meno indovinata di sedute dalle forme più strane, ma tutte sicuramente seguono il tema della ricerca, per arrivare a creare un prodotto dai forti vincoli funzionali e formali.
Faremo excursus storico, per avere una panoramica italiana, delle tendenze che si sono susseguite negli anni e che hanno permesso alle sedie di passare alla storia come icone di Design.

Iniziamo dal 1954 con la sedia “Luisa” disegnata da Franco Albini e prodotta per la collezione Cassina I Maestri. La struttura in legno della seduta manifesta quella ricerca di razionalizzazione dei componenti che aveva animato il progetto. Schienale e sedile con struttura portante in acciaio e imbottitura in poliuretano espanso completano la poltroncina di ulteriori tratti distintivi.

Nel 1964 Zanuso incoraggia con un’intera collezione l’uso dei materiali plastici per l’arredamento della casa, e realizza una serie di sedute per bambini K1340 che risulteranno estremamente giocose e maneggevoli, ma con complessi sistemi di stampaggio. Gli anni dei materiali plastici si susseguono con una serie di sperimentazioni da ogni parte d’Italia.

Prodotta da Artemide nel 1969, la sedia Selene è uno dei pezzi di design progettati da Vico Magistretti più famosi al mondo. Si tratta di una seduta dalla decisa impronta modernista, estremamente leggera e maneggevole, adatta sia per interni che per esterni. Realizzata in materiale plastico Reglar®, è ottenuta attraverso un processo di stampaggio ad iniezione, e la sua sagoma particolare ne permette una perfetta impilabilità.
Delineata nelle tipiche forme morbide e arrotondate della Space Age degli anni ’70, si caratterizza specialmente per la struttura a spirale delle gambe. Simbolo eclatante della vivace stagione d’oro dell’industrial design italiano, la sedia Selene è esposta nei più importanti musei e collezioni di design del mondo, come il MOMA di New York e il Vitra Design Museum.

Sedia classica e senza tempo, Tonietta rinnova il volto di un arredo che, fin dalla nascita nel 1985, non ha mai smesso di conquistare il pubblico più esigente. Vero e proprio cult di Zanotta, è firmata da Enzo Mari che realizza con questo progetto (premiato con il Compasso d’Oro) una perfetta sintesi tra forma e funzione, creando l’archetipo di una nuova sedia dalle forme essenziali, ma cariche di memoria. Esile quanto elegante, eppure comoda e resistente, Tonietta è adatta a ogni uso: per il tavolo da pranzo, il lavoro e il relax. Rotonda la seduta, si accompagna alla spalliera semisferica. La struttura è in lega d’alluminio lucidato, il sedile e lo schienale sono in nylon stampato a iniezione oppure rivestito in cuoio per una versione più elegante.

Fino ad arrivare alle super leggera di Giò Ponti che ha ispirato tutta una linea negli anni a seguire di sedute come “la leggera” di Blumer o quella di Bellini che riesce ad unire leggerezza e rigidità ad essenzialità della forma. Tutte portano un tassello in più di innovazione e stile, tutte cercano in qualche modo di dare un valore aggiunto a un oggetto che nella storia è stato reinterpretato centinaia di volte, attraverso nuove forme e materiali.